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Posa in opera

Styl Moquettes oltre ad una vasta scelta, ed offrirvi la fornitura di pavimenti in prefinito o laminato, si occupa anche della posa in opera, mettendo a disposizione i propri professionisti occupandosi che sapranno soddisfare e realizzare a pieno la vostra idea e le potenzialità del prodotto, realizzando pavimentazioni flottanti o ad incollaggio.

 

La posa in opera di pavimenti parquet prefinto e laminato viene effettuata quindi in modo professionale da manodopera specializzata, posando anche direttamente sul pavimento esistente, laminati, prefiniti, pvc, gomma, linoleum e altri pavimenti.

 

Potrete scegliere nel nostro campionario i pavimenti più adatti ai vostri ambienti tra le tante finiture e colori disponibili ed infine contare su una posa professionale.

 

Le varie tecniche di posa in opera

POSA IN OPERA: principalmente esistono 5 metodologie diverse per procedere alla posa in opera di un pavimento in legno:

 

Posa incollata
Posa incollata di pavimenti stratificati: è possibile procedere all'incollaggio degli elementi lignei (totalmente e non a "punti") su supporti di posa di natura cementizia, stendendo la colla con apposita spatola direttamente sul piano di posa. Utilizzare esclusivamente adesivi sintetici bicomponenti o monocomponenti poliuretanici comunque esenti da percentuali di acqua che potrebbe deformare dimensionalmente i singoli elementi. Non sporcare, durante le fasi di lavoro, la superficie delle tavole (già trattate) con l'adesivo impiegato nel contesto, eventualmente procedere all'asportazione dei residui di collante utilizzando specifici solventi prodotti dalle medesime case produttrici degli adesivi previa una prova di compatibilità sulla superficie della doga interessata.

 

Posa incollata di pavimenti stratificati su supporti non assorbenti
è possibile procedere all'incollaggio degli elementi lignei (totalmente e non a "punti") su supporti di posa non assorbenti, quali ceramica, marmo, gres, monocottura etc. La superficie di posa deve essere preventivamente preparata mediante passaggio di macchina abrasiva e/o mola con disco al carborundum, al fine di rendere la superficie quanto più grezza possibile al tatto; successivamente procedere con l'asportazione della polvere e di qualunque residuo di sostanze organiche presenti sulla superficie. Immediatamente prima della fase di incollaggio passare sulla superficie del pavimento esistente dei prodotti denominati "promotori di adesione" specifici della marca di adesivo che ci si appresta ad impiegare. Non utilizzare acidi, soda caustica e/o sostanze sgrassanti che possono determinare, se non neutralizzate bene, una bassa adesione del collante impiegato. Utilizzare esclusivamente adesivi sintetici bicomponenti o monocomponenti poliuretanici, non impiegare per alcuna ragione adesivi vinilici. Non sporcare, durante le fasi di lavoro, la superficie delle tavole (già trattate) con l'adesivo impiegato nel contesto; eventualmente procedere all'asportazione dei residui di collante utilizzando specifici solventi prodotti dalle medesime case produttrici degli adesivi previa una prova di compatibilità sulla superficie della doga interessata.

 

Posa inchiodata di pavimenti stratificati
è possibile procedere alla inchiodatura delle tavole di elementi lignei aventi spessore nominale di non meno 20 mm, interponendo i relativi chiodi a distanze massime fra di loro di 35 - 40 cm con una inclinazione di circa 45° e solamente nella parte di doga con lavorazione a "maschio". I relativi chiodi andranno a conficcarsi in appositi magatelli preventivamente inseriti nel supporto di posa, inoltre, è consigliabile al fine di aumentarne la stabilità strutturale far cadere le giunture longitudinali delle doghe in corrispondenza degli stessi magatelli. La stessa metodologia di posa inchiodata è possibile condurla anche su tavolati di legno in opera su travetti oppure su pannelli di legno (o derivati) già predisposti ed aventi spessore di almeno 20 mm (verificarne eventualmente la tenuta al solaio o al piano di posa).

 

Posa flottante
è possibile ponendo in opera le doghe sul piano di posa previa stesura di materassino (avente caratteristiche di isolamento acustico e termico); le singole doghe vengono unite fra di loro mediante stesura di adesivo nell'incastro laterale (femmina) il collante deve essere di classe D2- D3; evitare che l'adesivo trasbordi direttamente sullo strato nobile della doga. Tenere sempre in considerazione, in fase di progetto, l'inserimento dei relativi giunti di dilatazione in corrispondenza delle soglie. Questa tipologia di posa in opera, è possibile eseguirla su qualunque supporto di posa, sia di natura assorbente (cementizio) che non assorbente (piastrelle) purché rispetti i requisiti minimi precedentemente indicati.

 

Posa su supporto riscaldante
con la posa flottante e/o galleggiante si va a costituire una perenne camera d'aria tra pavimento e massetto la quale riduce percentualmente il trasferimento del calore al pavimento in legno stesso e quindi all'ambiente. Per evitare ciò si consiglia di procedere all'incollaggio totale degli elementi lignei al sottofondo. Prima di procedere alla stesura della pavimentazione di legno, indipendentemente dalla metodologia di posa, il massetto deve essere sottoposto obbligatoriamente, alle seguenti procedure: Dopo la fase di stagionatura del massetto, procedere alla accensione dell'impianto di riscaldamento, in maniera graduale (aumentandone la temperatura di 5° giorno) fino ad arrivare alla temperatura massima consentita di esercizio; mantenerla per almeno 10 - 15 giorni, spegnere quindi l'impianto e fare raffreddare naturalmente la superficie del supporto. La messa in funzione graduale dell'impianto di riscaldamento svolge la funzione di stabilizzare il massetto, scaricandone lentamente eventuali tensioni, portandolo ad un grado di essiccazione corrispondente a quello di equilibrio con le condizioni climatiche ambientali alle quali esso si troverà, una volta in esercizio, in modo che non possa cedere umidità al parquet.
Il committente o la direzione lavori deve confermare e garantire al posatore del pavimento di legno, le seguenti condizioni:

• presenza di barriera o di schermo al vapore tra strato di regolarizzazione e strato di isolamento termico
• spessore minimo del massetto pari a b cm dei quali almeno 3 cm al di sopra dei tubi
• il tempo minimo di stagionatura del massetto prima dell'inizio della messa in funzione dell'impianto di riscaldamento deve essere di almeno:
• massetti cementizi: 21 giorni
• massetti di anidrite: 7 giorni
• massetti cementizi a rapida e rapidissima essiccazione: 3-4 giorni (secondo le istruzioni dei rispettivi fabbricanti)
• il riscaldamento è stato messo in funzione aumentando gradualmente la temperatura del fluido di circa 5/10°C al giorno, fino a raggiungere la temperatura massima di 50°C.
• la temperatura massima di esercizio del fluido è stata mantenuta per almeno 05/10 giorni consecutivi, aerando adeguatamente i locali.
• il processo di raffreddamento si è svolto riducendo gradualmente la temperatura del fluido di 10°C al giorno fino alla condizione di circa +20°C.

L'impianto di riscaldamento deve essere spento almeno 5 giorni prima della posa del manufatto ligneo e comunque la temperatura superficiale del massetto, al momento della posa del parquet, deve essere di circa 15-20°C con un'umidità relativa ambientale massima del 55%.

 

ATTENZIONE: non si può intervenire con prodotti impermeabilizzanti (barriere al vapore) sulla superficie di massetti riscaldanti, neppure con prodotti consolidanti ad eccezione di primer all'acqua previa verifica del grado di umidità del piano di posa.
Prima di procedere alla stesura della pavimentazione verificarne secondo norma il contenuto in peso percentuale di umidità (2% max); è possibile eseguire la posa in opera di manufatti lignei, sia per incollaggio totale che con sistema flottante. Prima di procedere alla stesura della pavimentazione verificarne secondo norma il contenuto in peso percentuale di umidità (2% max); è possibile eseguire la posa in opera di manufatti lignei, sia per incollaggio totale che con sistema flottante:
• METODO FLOTTANTE E/0 GALLEGGIANTE: premesso quanto riportato al punto (4) porre in opera un "materassino" previa considerazione della resistenza termica dello stesso e riduzione del calpestio, dato che verrà interposto sotto il pavimento stesso (ne esistono di svariate marche e qualità, indicativamente si consigliano con uno spessore di non meno di 2,5 mm ed una resistenza di trasmissione termica compresa tra 0,050 e 0,052 mq K / W; riduzione calpestio compresa tra ca. 12/19 db(A); pertanto richiedere le caratteristiche alla propria casa fornitrice).
• METODO INCOLLAGGIO TOTALE: gli adesivi devono avere caratteristiche idonee per un supporto riscaldato, pertanto richiedere preventivamente conferma sulla idoneità dell'adesivo che ci si appresta ad impiegare, direttamente al proprio fornitore. Si procede quindi all'installazione della pavimentazione mediante la tecnica dell'incollaggio che deve essere eseguito su tutta la superficie della doga evitando di lasciare zone vuote o parquet parzialmente incollati e prestando particolare attenzione a non incollare tra loro i fianchi degli elementi del parquet. Queste attenzioni sono importanti per limitare il rischio di vistose fessurazioni irregolari e di parziali distacchi dei singoli elementi. Ultimato l'incollaggio dei listoni attendere almeno 7 giorni prima di procedere alla riaccensione dell'impianto di riscaldamento aumentando la temperatura sempre in maniera graduale (si consiglia comunque di non superare mai la temperatura a pavimento di 21/23°C e mantenere un'umidità relativa compresa tra 45% e 60%). Si tenga presente che è possibile, comunque, la formazione di fessurazioni (di varie dimensioni) nel pavimento, ovvero fra doga e doga, durante il periodo di esercizio dell'impianto di riscaldamento, ciò indipendentemente dalle caratteristiche peculiari della specie legnosa scelta dalla committenza (la formazione delle fessure è originata dal desorbimento di umidità dalla doga).

 

ATTENZIONE: per limitare la formazione di fessurazioni del parquet non coprire la pavimentazione con tappeti, moquettes, zerbini od altro, neppure in parte, quando l'impianto di riscaldamento a pavimento è in funzione si creano condizioni estreme di calore localizzate, con conseguenti danni irreversibili alla pavimentazione di legno.
È particolarmente importante mantenere un'adeguata umidità relativa dell'aria (45 - 55%) per garantire il mantenimento di un sufficiente equilibrio nel contenuto di umidità del legno, allo scopo di prevenire eventuali ritiri per essiccazione, con formazione di fessurazioni tanto più marcate, la cui dimensioni variano al variare delle dimensioni dei singoli elementi della pavimentazione, in particolare per la larghezza oltre ad altri fattori quale l'indice di stabilità dimensionale.

 

ATTENZIONE: prima di procedere alla stesura del pavimento in legno, è buona diligenza eseguire una stima della umidità nel legno, operando secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 13183-2 (verifica per conducibilità elettrica) oppure norma UNI EN 13183-1 (verifica per pesata o stufa); si verifichi inoltre che i singoli elementi non presentino alterazioni cromatiche, strutturali e/o di lavorazione prima del loro effettivo impiego. Se gli elementi lignei vengono posti in opera viene implicitamente esclusa la presenza di vizi, difetti od anomalie (palesi e/o occulti) che possano pregiudicarne l'impiego e il risultato finale.

 

ATTENZIONE: dette indicazioni valgono anche se il manufatto viene impiegato per altre destinazioni d'uso diverse dalla pavimentazione di legno o se viene trasformato e quindi strutturalmente modificato.


DOVE
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Via Canedi 7
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CONTATTACI
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ORARI
Dal Lunedì al Sabato
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